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Ciarelli

Roberto Gualandri

In diretta dal sentiero per il borgo di Ciarelli di Rocca Santa Maria.


Roberto Gualandri

Camminando verso Ciarelli, appare il borgo di Paranesi e una splendida e panoramica mulattiera…


IN CAMMINO ALLA SCOPERTA DEI BORGHI RURALI DELLA LAGA:
18) CIARELLI, UN ATTRAENTE CROCEVIA DI TRACCIATI

Anche i luoghi più impervi generalmente, hanno i loro passaggi obbligati.
Sulla Laga in particolare, ce n’è uno…alquanto sconosciuto, benché importantissimo dal punto di vista dei collegamenti viari: è la Sella di Ciarelli, posta a 1004 metri di altitudine, a fianco della quale si nasconde, cinquanta metri più in basso, quasi in disparte, l’omonimo piccolo villaggio rurale di Ciarelli (953 metri).
Siamo sulla linea di confine comunale tra Rocca Santa Maria e Valle Castellana, proprio nel punto in cui la Laga teramana inizia a regalare quegli scorci più selvaggi noti agli escursionisti più avventurosi cime il “Borneo d’Abruzzo”.
Qui un crinale secondario spartiacque tra i fiumi Castellano e Tordino, si stacca dall’altura di Monte Ceraso (1411 metri) per andare a saldarsi alle non distanti alture che fanno da corona ai Monti Gemelli, prima che la fascia delle colline adriatiche annuncia…l’azzurro del mare…
Ad osservarli bene, sembra quasi impossibile che questi luoghi del silenzio possano custodire memorie storiche così rilevanti; eppure è sufficiente fare riferimento ad alcune particolari rievocazioni per sollecitare, nell’immediatezza, inattesi e diversificati percorsi dell’immaginario collettivo…
La più intrigante di tutte è legata senza dubbio al presunto passaggio del leggendario condottiero cartaginese Annibale, lungo l’antico tracciato della “Via Metella”, una scorciatoia di collegamento tra la Via Salaria e l’Adriatico, che toccava appunto anche la Sella di Ciarelli e le non lontane Gole del Salinello.
Altri episodi collegati a tragiche conflittualità umane, hanno contribuito a far uscire questi luoghi dell’anonimato: l’adiacente toponimo “Piano dei Morti” ne è l’esempio più evidente. Poco sopra sono invece i resti della Chiesa di S. Silvestro, unica traccia di presenza monastica dell’intero territorio di Rocca Santa Maria.
Merita menzione infine, il Monumento ai caduti posizionato proprio sul valico, nel ricordo di tre Carabinieri e un Alpino barbaramente trucidati dai soldati tedeschi il 26 settembre del 1943, in seguito ad una battaglia vittoriosa della resistenza teraman, contro uno colonna motorizzata tedesca.
Per fortuna ora, c’è l’urgenza di scrivere, forse…la pagina di storia più bella e importante: è quella che riguarda il futuro di queste zone che, auspichiamo, non più condizionato da contese, contrapposizioni e contrasti, bensì da nuovi e più lungimiranti orizzonti, tracciabili attraverso una maggiore consapevolezza circa la necessità di restituire il giusto valore al territorio di appartenenza, nonché riappropriarsi in modo corretto delle sue ricchezze culturali ed ambientali…
È un occasione unica, non possiamo fallire…
9 agosto 2021
Roberto Gualandri

Foto: scorci dell’abitato di Ciarelli e della sovrastante Sella di Ciarelli.

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