Farno
Roberto Gualandri
IN CAMMINO ALLA SCOPERTA DEI BORGHI RURALI DELLA LAGA:
55) FARNO DI ACQUASANTA TERME, STRABILIANTI SCONFINAMENTI…
E’ una limpida giornata di fine estate, con il sole che si avvia al tramonto disegnando nel cielo deliziose sfumature colorate… che mi appaiono nelle forme più bizzarre. Lo sguardo però è alla ricerca di dettagli più curiosi e continua ad oscillare qua e là, tra i ripidi pendii ricoperti di vegetazione.
Qualche indecifrabile rumore in lontananza, poi all’improvviso un piccolo bivio e la sensazione, una volta imboccato, di una stupefacente solitudine…
Siamo nel versante marchigiano dell’ampio solco verdeggiante tracciato dal Torrente Castellano, noto per l’antico confine tra Stato Pontificio e il Regno di Sicilia, ma anche per le sorprendenti emozioni che questi luoghi sono capaci di donare ai visitatori più audaci. Qui, salendo dalla frazione di S. Martino di Acquasanta Terme verso il Valico di San Paolo, si incontra sulla destra un cartello con l’indicazione dell’abitato di Farno.
Poche curve di una stradina in discesa, quindi un bel ripiano erboso dove compare la bella Chiesa dedicata alla Madonna Assunta in cielo, purtroppo attualmente completamente rivestita dalle opere di messa in sicurezza, dopo i danni riportati a seguito del terremoto.
Canti melodiosi di uccelli si sovrappongono a lontani echi che provengono dalla parte opposta della valle, mentre lo sguardo è catturato verso il basso dalle profondità naturali di un paesaggio che appare incredibilmente aspro ed armonioso, nell’insieme…
Non riesco a fotografare il luogo di culto ridotto in quello stato, pertanto scelgo di voltarmi per contemplare una adiacente distesa di verde, prima di proseguire per raggiungere un nucleo di abitazioni posto più in basso, dove è posizionato, a 738 metri di altitudine, il nucleo più consistente dell’insediamento di Farno di Acquasanta Terme.
Lo attraverso lentamente, fino ad arrivare su un ripiano prospicente un’abitazione che regala un affaccio spettacolare sulla Valle Castellana. C’è una panchina con un piccolo tavolino in prossimità della staccionata in legno che delimita l’area, posizionati proprio per raggiungere quei momenti essenziali di profondo raccoglimento interiore, profittando di tanto splendore. Rimango in piedi fermo molti minuti, per rispetto, fin quando l’energia ricevuta è talmente dirompente che riesco a trovare persino la forza di andare via, anche se a malincuore, proprio mentre le prime ombre della sera sembrano volermi chiudere il sipario interrompendo di colpo anche le sonorità percepite.
Rifletto sul fatto di quanto sia vicino l’abitato dalla strada provinciale, eppure tutti coloro che vi passano….proseguono oltre…..
Per questo ora la commozione mi conquista per aver deciso di fare oggi, ancora una volta, questa piccola deviazione, tanto da apparire come….uno strabiliante sconfinamento…
venerdì 6 ottobre 2023
#Farno
#borghiesentieridellalaga