Paterno
Associazione Culturale “Villa Paterno nel cuore”
Agriturismo “Il Montanaro”
Gruppo Musicale “Li Cuntadì”
Autore: Sara (Indirizzo IP: 15.160.99.64, ec2-15-160-99-64.eu-south-1.compute.amazonaws.com)
Email: sarapettinaro@gmail.com
URL: https://facebook.com/villapaternonelcuore/
Commento:
Paterno
Paterno, si trova direttamente al di sopra di Sant’Onofrio, è un piccolo borgo ottocentesco e frazione del comune di Campli in provincia di Teramo (317 s.l.m.), è stato anticamente chiamato “Villa Paterno” in quanto è stata la prima delle tante Ville del comune farnese.
È possibile pensare che anticamente questo borgo sia stato dimora di qualche personalità importante dell’epoca e che nella parte finale, contraddistinta dall’arco vi fosse l’entrata. Successivamente questa parte del borgo è stata adibita a convento.
Come si viveva a Paterno?
Fino a qualche decennio fa, attorno agli anni Quaranta, era possibile contare circa 300 abitanti con residenza proprio a Paterno, ma poi la guerra e la miseria portarono molte persone a scegliere l’emigrazione abbandonando il proprio paese natale in cerca di una sorte migliore. Iniziò così il lento declino dei 300 abitanti. Più recentemente gli eventi metereologici, il terremoto e l’avvicinamento dei giovani verso le grandi città hanno causato lo spopolamento della frazione fino ad arrivare ad un numero di circa 30 abitanti.
Paterno è stato identificato come uno dei più grandi produttori di vino e vino cotto della zona poiché ogni famiglia possedeva dei terreni in cui coltivava filari e produceva vino; si pensi anche ogni anno a Paterno si raccoglieva un quantitativo totale di mosto attorno ai 2000 quintali.
Nel periodo di vendemmia, che durava almeno 20 giorni, in paese era caratteristico udire in ogni sua parte il rumore dei torchi in funzione e l’odore di mosto che pervadeva ogni angolo, si lavorava notte e giorno; in alcune abitazioni ancora oggi è intatta la struttura in cemento utilizzata per la spremitura dell’uva a piedi nudi, chiamata “Lu regn”.
Sul retro del palazzo appartenuto alla famiglia Fidanza, è ancora integro e funzionante il “Vecchio forno del Vino Cotto”, una struttura adibita appositamente alla cottura del mosto.
La Chiesa di San Donato
Altra chiave che caratterizza il paese è la chiesa intitolata a San Donato Martire, oggi purtroppo non agibile a causa del terremoto del 2016.
Questa chiesa, ristrutturata negli anni 2000, fa parte della Parrocchia San Giovanni Battista in Molviano.
È stata per anni destinazione di numerosi pellegrinaggi per i devoti a San Donato, partono degli epilettici; si pensi che ad oggi ci sono ancora persone che ricordano i pellegrini arrivare a Paterno e percorrere in ginocchio, come voto al santo, tutta la via principale del paese lunga circa 200m, rivestita in San Pietrini e con una notevole pendenza.
La Chiesa di San Donato ha anche come punto focale un’importante reliquia del santo, un braccio in stato benedicente in metallo ricoperto di pietre preziose. La reliquia viene utilizzata dal parroco durante la processione del 7 agosto per effettuare le benedizioni.
Il 18 Giugno 1853, la Congregazione delle Indulgenze, organo che all’epoca operava per conto del papa, concede tramite “Rescritto Ex Sanctissimi” l’Indulgenza Plenaria alla Chiesa del villaggio denominato Paterno.