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Poggio d’Api

APPROFONDIMENTI

IL PASSAGGIO DI ANNIBALE SULLA LAGA: È STORIA O LEGGENDA?
“INVENIAM VIAM….”

Contrariamente alla limitrofa catena dei monti Sibillini, la Laga non annovera particolari leggende di interesse nazionale.
Ma in realtà una c’è, ed è alquanto suggestiva: trattasi del presunto passaggio del grande Condottiero Cartaginese Annibale, durante la campagna italiana della seconda guerra punica.
Sappiamo attraverso documenti storici che questo leggendario personaggio pronunciò nel 218 a. C. una celebre frase ai suoi generali, nel momento in cui questi ultimi, gli prospettarono l’impossibilità di un attraversamento delle Alpi con gli elefanti al seguito:
“O troveremo una strada, o ne costruiremo una!”
Una situazione simile si replicò qualche mese più tardi anche in Appennino.
Dopo la vittoria sui romani ottenuta nella zona del Lago Trasimeno, Annibale decise infatti di non puntare su Roma, ma di aggirare l’avversario puntando verso la costa adriatica, per poi sfidare e sconfiggere di nuovo l’esercito romano in Puglia nei pressi di Canne.
Resta però un dilemma: Dove valico’ l’Appennino il generalissimo cartaginese?
Se sulle Alpi il dilemma sembra sciolto (sul Col delle Traversette), il quesito resta invece irrisolto in Appennino…
Sulla #Laga sono sicuri: “Passò di là, al guado di Annibale”, sussurrano in maniera concorde e convinta gli anziani residenti di ambedue i versanti montuosi, indicando con precisione proprio il valico (la sella di Iaccio Porcelli posta a 2119 metri di altitudine) che separa il #PizzodiSevo dalla #CimaLepri.
Ma non c’è stata mai prova documentata di una simile possibilità…
C’è solo la traccia di un antico tracciato di epoca pre-romana, conosciuta come la #VIAMETELLA, a tenere viva l’immaginazione…
Ed in fondo a noi piace pensarla anche così…immaginando un lontano giorno, dove i monumentali pachidermi in fila, scalarono la catena della #Laga
A me capita ogni volta che risalgo la montagna dalla località #MacchiePiane
E forse non è un caso se quel tratto, come riporta anche la cartografia ufficiale, è noto come.. IL TRACCIOLINO DI ANNIBALE.
Roberto Gualandri.


Marcello Nardoni

  · La Laga è bella, ma d’inverno … di più

Commissione Escursionismo CAI Ascoli Piceno

 DOMENICA 29 GENNAIO 2023
Con le ciaspole da Poggio d’Api al rifugio Inversaturo e al Lago Secco.
Era da un po’ di anni che non si concretizzava una ciaspolata così appagante. Sarà stato per via della neve fresca asciutta, particolarmente polverosa, condita di adrenalina occorsa per il complicato attraversamento di profondi guadi, o per la festosa condivisione nel giocare su ripide discese e su prati di neve immacolata, che questa giornata ci rimarrà impressa tra i ricordi più


Paolo Ricci

04.10.2022 Poggio d’Api
Lago Secco
Il sentiero 375 per gran parte si svolge su piste di servizio per il taglio dei boschi quindi è facilemente individuabile. Ho notato che è stato segnato di recente, perciò muniti di carta è veramente difficile non raggiungere l’Oasi WWF. Il bosco sta assumendo i colori autunnali, bisogna approfittarne.
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Franco Capriotti

I laghetti di “Pannicaro”, su Pizzo di Sevo, in veste invernale.
Il “Lago Secco” ghiacciato, ci ha permesso di piantare una bandiera.

Indicazioni per una Escursione ai laghetti di Pannicaro da Poggio d’Api ?


Roberto Cameli

Questione Natura si trova presso Poggio D’api.

Il sogno reatino: Poggio d’Api diventa #MaskFree.
Questa bellissima frazione del Comune di Accumoli è libera dalle 3 mascherine che abbiamo raccolto disperse nell’ambiente. L’azione è stata simbolica in quanto eravamo certi di trovare un paese di Montagna pulito e splendido, dove tutti i suoi cittadini vivono in armonia con la natura che li circonda. Ed è stata proprio questa l’occasione per partecipare alla “Benedizione della sorgente FONTE CANNELLI”, dove sgorga l’acqua più buona e benefica d’Italia. Qui abbiamo conosciuto tanti Poggiodapesi che hanno condiviso con noi le loro storie, i ricordi e le immagini di quella che fino a prima del terremoto era una comunità vivida e attiva e che, nonostante le tante difficoltà, ha fatto della parola “resistenza” il loro motto e continua a lottare per la loro bellissima realtà, unica nel suo genere.
Non potevamo che far partire da questo borgo di montagna la nostra esperienza nel Lazio, che è appena cominciata! Dopo la benedizione c’è stato un bel “banchetto festivo” dove è stato offerto un pasto caldo (e nostrano) a tutti i partecipanti e dove ci siamo goduti lo spirito di un’Italia resiliente, che sembrava dimenticata ma che alla prima occasione buona torna a combattere per le sue realtà prive di competizione dove all’ordine del giorno c’è lo stare insieme, il conoscersi e l’amarsi.
Grazie di cuore a tutti quanti, in speciale modo a Silvia Casini e a Cristina Farnesi.
L’unione fa la forza, Questione Natura.


Antonella Severi

Il Vettore da Poggio d’Api



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