San Biagio
Per gentile concessione di Giovanna Romualdi e Giancarlo Boromei.
Fabrizio Ragonetti ha pensato di festeggiare anche qui il suo matrimonio:
Queste foto sono del lontano luglio 2000. Dopo esserci sposati a Roma, dove abitiamo, decidemmo una settimana dopo di celebrare una nuova funzione religiosa a San Biagio. Una specie di secondo matrimonio in cui invitammo tutti i parenti e gli amici del luogo, quelli che avevo nel cuore perché mi avevano visto crescere nel paesello. La chiesa e il paese era tutto addobbato a festa. È un ricordo indimenticabile che porteremo sempre nel cuore. Quella terrazza che affaccia sui monti della Laga e sul campanile della chiesa dove scattammo quelle foto, quel balcone è ancora lì. Ma non ci sono più i miei zii. Non c’è più nessuno ormai. La casa viene spesso visitata dai ladri che violentano quei mobili e vestiti che sono ancora lì, ferendoci tanto. Spero si possa fare qualcosa per protegger questi nostri luoghi della nostra memoria.
Contributo di Giancarlo Boromei e successivo commento di Pasqualina Di Stefano.
Visto l’apprezzamento del mio precedente post, continuiamo a conoscere o riconoscere altre zone di S.Biagio.
In questo caso vi porto a vedere la via che i miei avi compaesani, ma anche il sottoscritto,percorrevano per attingere l’acqua per uomini e bestie e anche a fare il bucato: La Fonte vecchia.
Questa si trova leggermente distaccata dal abitato di circa 250 metri ed era circondata da un aurea misteriosa che i Sanbiagesi chiamavano :” La Paure”.
Forse per via di strani voci, rumori o figure bianche che aleggiavano all’imbrunire in quel luogo; proprio per questo ad inizi del ‘900 vi fu posta una croce sopra detta fonte.
La croce esiste ancora, anche se non si trova più nel luogo in cui era stata posta e che anche io ho fatto in tempo a vedervela; infatti è stata spostata vicino al paese e riverniciata ma alla sua base porta ancora inciso la data di posa e un acronimo: F.T.A.
Spero che anche queste foto vi suscitano emozioni ma non abbiamo ancora finito con S.Biagio…tornerò prima possibile con ulteriori scorci.
Pasqualina Di Stefano:
Giancarlo ! Figii mi ! Commosa tra sorrisi e lacrime, ricordi per andare a pii l aqua.. si passava davanta a la chiesa , si scendeva verso la cas di Medor , casa che serviva anche di bottega ( anni verso 58). Un riciordo fortissimo, spero che non mi rimproverai, la mamma di Medor facceva anche un po’ infermiera e, figurati che a quei tempi si partoriva in casa e si andava a chiamare questa Signora. Credo che, quasi tutte le nasscite di San Biagio le ha viste nascere ! Aiutare a dare la vita ed una meraviglia ! Dunque su questo camino, finche a la fonta, sono nati anche i primi sorrisi di gioventu !! che ci fosse vento, pioggia, neve tempo brutto o bello, scivolate per la strata piena di acqua, incontro con le bestie che andavano o tornavano dal bere, si faceva la carica di acqua ! Forse sara per questo che il porto della conga dava un eleganza particolare a queste belle donne !! La foto postata e quella della bella fonte che io ho conosciuta ed ci permetteva di avere un acqua limpida !! Ma lu fredo faceva le mani piu che rosse di freddo !
Per gentile concessione di
https://www.youtube.com/watch?v=Q11a93PSMLM
Racconti di vita a San Biagio tra chi è vissuto sul posto, la maestra Edda Bellisari, Peppino ed il figlio Giancarlo Boromei. San Biagio è stata la meta finale della nostra escursione di borgo in borgo, da Imposte, Serra e infine San Biagio. Da lì siamo tornati percorrendo alternative diverse da quelle dell’andata, ma sempre ripide tra boschi, guadi di fossi, alberi carichi di ciliegie e fragoline di bosco.
Interno della chiesetta di San Biagio:
Fabrizio Ragonetti
Con il suono della campana di San Biagio, che riecheggia tra i monti della Laga, saluto il mio paesello per fare ritorno in città… ma con una promessa: questo territorio non può più restare abbandonato al degrado.
Grazie a questo gruppo FB è rinata la voglia di riappropriarci del nostro piccolo borgo disabitato.
San Biagio Estate 2021