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Valle Pezzata

Roberto Gualandri

La diretta di “Borghi e Sentieri della Laga” dal villaggio abbandonato di Vallepezzata


Gentilmente concesso da Lorenza Rotili.
I ricordi di Valle Pezzata.
Parla la Prof.ssa Edda Bellisari


Roberto Gualandri

NATURA VERA NEL FOSSO DI VALLEPEZZATA
Un oceano di verde all’imbocco del Fosso di Vallepezzata fino a che il sentiero ha permesso di proseguire e l’emozione finale di aver udito l’inconfondibile ululato dei Lupi…..Magie vere e wilderness assicurata….


Per gentile concessione di:

Adriano Di Sante:
Valle Pezzata di Valle Castellana (TE)
Al borgo si accede sia da Mattere che dalla località Piano dei Morti (Rocca Santa Maria) che prende il nome da una cruenta battaglia tra briganti e gli abitanti di Serra.
Il paese è suddiviso in due parti: Valle Pezzata da borea e Valle Pezzata da sole. Si presume che prenda il nome da appezzamenti di terreno ma lo storico Niccolò Palma invece ipotizza che il nome Pezzata deriva da “Pozzata”, località in una zona affossata.
All’ingresso del paese (V.P. da Borea) si trova la chiesa dedicata a San Nicola, risalente al 1519, che apparteneva sin dal Medioevo alla Diocesi di Ascoli. La campana oggi trafugata, secondo le tradizioni, sembrava portare fortuna.
Il borgo è posizionato a ridosso di una montagna e tutto l’inverno e primavera inoltrata è abbandonato dal sole e nei mesi più freddi le temperature sono molto basse, per gli abitanti era molto sacrificato portare avanti la vita quotidiana come la Signora Edda ha fatto in racconto prezioso ed emotivo della sua infanzia.
Si narrava che in inverno il terreno era talmente gelato che creava difficoltà nello scavare fosse per dare sepoltura ai defunti, perciò si usava mettere la salma sul tetto della chiesa che con le temperture basse si conservava. Inoltre si teneva lontano dagli animali selvatici, poi si aspettava tempi più miti per dare degna sepoltura. Inoltre si racconta che le donne quando facevano il bucato dovevano fare parecchia strada sopra il paese per arrivare dove passava il sole e stendere i panni.
Nel corso degli anni ci fu una frana sovrastante il paese, che causò negli anni sessanta un lento ed inesorabile abbandono del borgo.

Francesco Di Gianvito:
X correttezza e x onor del vero, se si vuole parlare della storia di questo paese, si dovrebbe tentare almeno di nn raccontare favole, xke lì tanta gente ha vissuto degnamente buttando sangue e sudore ed oggi nn è giusto parlarne come se si stesse raccontando una fiaba, cn tante bugie ed inesattezze!!!… A Vallepezzata ci si arriva innanzitutto sia dal piano dei morti sia da Mattere, ma anche da Stivigliano e Coronelle senza dimenticare che ci si può arrivare anche da Macchia o Leofara passando x la “Ciuffetta” di Bonifacio!!!… Premesso ciò x nn allungare troppo in un altro momento vi posso dire esattamente delle origini che risalgono i torno al 1100/200 con l’avvento dei monaci benedettini, così pure la storiella dei morti sul tetto della chiesa, mi ricollego a quanto detto da G. Boromei x la fraz. Ne di s. Biagio!!!… Prima ancora che si costruisse il cimitero che ora è sepolto dalla frana (costruito intorno al 1930) i morti si seppellivano nella fossa comune sotto il pavimento della chiesa di s. Nicola!!!… Questo è solo una dovuta piccola rettifica x onorare la memoriadi tante persone che ancora riposano in quel luogo!!!
L’unico, che io ricordi, che abbia fatto qualcosa x Vallepezzata :mons. Marcello Morgante, vescovo di Ascoli P., qui in visita pastorale alla parrocchia di Vallepezzata e Fornisco, correva l’anno 1960!!!…si mosse in maniera strategica, portando nel 1961 tutti i seminaristi di Ascoli in visita al nostro paese!!!… In questa foto storica sulla destra del panorama c’è il pagliaio della “Ptrill” (la sig. Ra Francesca, mamma di Giovanni, Ascenzo e Luigi Di Paolo), poi a cavallo sull’asino(Baro’), il vescovo Marcello Morgante, a cavallo alla mula di “Rosc’j”, il segretario del vescovo, in piedi, “il gigante buono”, don Pio Rosà, parroco di Collegrato!!!…Gli accompagnatori e responsabili del tragitto: Giuseppe Di Pietro (detto Peppe, con la sua immancabile sigaretta di trinciato forte) ed in mezzo al “fosso” con gli stivale mio padre Di Gianvito Cesare!!!… Il declino di questo paese era cominciato!!!

Luciano Del Sordo:
15 anni di escursioni con la macchina fotografica digitale.
104 – 16 marzo 2014: Vallepezzata
La primavera arriva presto nella bassa Laga, e trekking in Abruzzo ne approfittò per una meravigliosa escursione in quella fascia di territorio in progressivo e apparentemente irrimediabile abbandono, tra i Monti Gemelli e i piedi della catena principale della Laga (qualcuno lo chiama “Borneo termano”). Dall’ostello di Leofara lungo la strada verso Rocca Santa Maria; dopo la deviazione per il Lago di Sbraccia con le rane in amore, giù per Colle Pacini e nella fitta boscaglia a raggiungere quel poco che rimane di Vallepezzata da Sole. Ancora giù al Fosso di Vallepezzata, per risalire al dirimpettaio Vallepezzata da Bòrea, dove a dicembre il sole non arriva. La marcata cresta che toglie il sole al paese permise a noi di risalire alla strada e quindi chiudere l’anello.


Per gentile concessione di Franco Vitali :


Per gentile concessione di Francesco Arcangeli

Valle Pezzata è una frazione del comune di Valle Castellana in Provincia di Teramo, raggiungibile solo a piedi.La seconda parte del toponimo, pezzata, è il derivato di pezza ossia “terreno diviso in appezzamenti” o “terreni quotizzati”. Lo storico Niccola Palma ipotizza invece che il nome pezzata derivi da pozzata ossia località sita in una zona affossata, come di fatto è il più antico dei suoi casali, quello da borea.Il suo territorio è compreso nell’area dei Monti della Laga, nel cuore del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. La frazione ha due borghi, vicini tra loro: Valle Pezzata da Sole e Valle Pezzata da Borea.


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