Vallecchia Monte Acuto
Roberto Gualandri
36) VALLECCHIA, I LUOGHI E LE STORIE RITROVATE
Un piccolo bivio quasi impercettibile posto sulla Via Consolare, proprio all’ingresso del capoluogo comunale di Acquasanta Terme. Poi una breve discesa per traversare il ponte sul Rio Garrafo e quindi, una lunga risalita su strada d’altri tempi che solitamente… scoraggia l’indole più timorosa…
Inizia così l’ennesimo itinerario di scoperta nella parte più settentrionale del territorio marchigiano, dove una serie infinita di boscosissimi crinali montuosi, si abbassano man mano dalle creste più elevate dei Monti della Laga, per raggiungere la conca di Ascoli Piceno.
Zone incantevoli e poco frequentate che spesso donano alla vista degli angoli inconsueti e…. straordinariamente selvaggi. In basso si intuiscono appena le incassate Gole del Garrafo, mentre in alto lo sguardo arriva sui verdi pendii di Montecalvo e del Colle dell’Araglione.
All’improvviso un bivio verso sinistra, dove si procede ancora per qualche centinaio di metri. C’è appena il tempo di seguire la stradina che piega verso destra per entrare in un delizioso valloncello: è qui che appare all’improvviso l’indimenticabile immagine di Vallecchia di Acquasanta Terme, appollaiata a 622 metri di altitudine su un piccolo ripiano sospeso nell’incredibile…
In autunno l’istantanea è così folgorante, al punto di obbligare una sosta nel silenzio e nella contemplazione, prima di proseguire oltre per fare ingresso nel villaggio.
Nella piazzetta di arrivo si ha la sensazione di essere dolcemente avvolti dalle case in pietra, ognuna della quale è contraddistinta dai segni di vita passata e dai danni lasciati dal sisma.
Il tempo di notare con stupore alcuni restauri già completati, ecco comparire la sagoma di un uomo: è quella di Serafino, che rimane quasi incredulo nel vederci. Ha inizio una bella chiacchierata, durante la quale le esperienze di vita e i ricordi di questa spumeggiante persona, prendono ovviamente il sopravvento…
Poi il discorso si sposta sui luoghi circostanti: gli chiedo lo stato delle cascatelle del fosso che scende da “La Valle” e della fresca Fonte “De Li Trocchi” posta ai margini del pianoro di Capotrignano, per concludere con il Monte Piancolo e il Colle Finerolo.
A questo punto si interrompe e mi domanda: “Ma tu sei di qua?” Io gli sorrido e rispondo: “Non proprio, ma ci arrivavo dalla Valle Castellana…”. Anche lui mi sorride e un bagliore illumina i suoi occhi…Per un attimo mi sono sentito uno di loro, mi era successo spesso in passato…e ne andavo orgoglioso…Sono infatti proprio i luoghi e le storie ritrovate a regalarci quelle emozioni e quegli attimi di felicità che ai nostri giorni sembrano peduti…Grazie Serafino, ci rivedremo presto…
14 novembre 2021
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